maggio 05, 2012

Genova, Smart City?

A Seoul, mentre si aspetta la metropolitana, da tempo è possibile fare la spesa in modo innovativo.

Alle pareti sono affissi dei manifesti che riproducono fedelmente gli scaffali di un immaginario (ma neanche tanto) supermercato. E’ sufficiente inquadrare con il cellulare il prodotto che vogliamo acquistare: entro un’ora, ci verrà recapitato comodamente a casa.

Magie dell’innovazione.

Seoul si trova in Corea, paese “emergente”, termine politicamente corretto con cui l'arrogante Occidente  ha sostituito l’espressione “in via di sviluppo”.

Genova, Italia, 2012. Il candidato sindaco che i sondaggi danno in testa, Marco Doria, confessa candidamente che non ha mai posseduto un telefono cellulare. Sembra che lo abbia comprato ora, per la campagna elettorale.

Genova, oltre al mugugno, ha un'altra particolarità - unica città in Europa - è riuscita ad aggiudicarsi tutti e tre i bandi lanciati dall'Unione Europa nell’ambito del progetto Smart Cities, il progetto che fa leva sulle ITCs (Information and Communication Technologies) per migliorare la qualità della vita e rendere più ecosostenibile lo sviluppo delle città.


 Seoul. La spesa via cellulare in una stazione della metropolitana 
Sono certo, da inguaribile ottimista, che un sindaco cui dovremo spiegare come si manda un sms rappresenti la guida ideale per trasformare Genova in una Smart City.

Con un tale curriculum non potrà che portare quella ventata di nuove idee, di pensiero parallelo e d’innovazione tecnologica che farà di Genova un immenso laboratorio dove sperimentare nuove tecnologie e idee innovative, trasformandola nella nuova Silicon Valley italiana.

Benvenuti a Genova, smart city.

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