maggio 05, 2012

Genova, Smart City?

A Seoul, mentre si aspetta la metropolitana, da tempo è possibile fare la spesa in modo innovativo.

Alle pareti sono affissi dei manifesti che riproducono fedelmente gli scaffali di un immaginario (ma neanche tanto) supermercato. E’ sufficiente inquadrare con il cellulare il prodotto che vogliamo acquistare: entro un’ora, ci verrà recapitato comodamente a casa.

Magie dell’innovazione.

Seoul si trova in Corea, paese “emergente”, termine politicamente corretto con cui l'arrogante Occidente  ha sostituito l’espressione “in via di sviluppo”.

Genova, Italia, 2012. Il candidato sindaco che i sondaggi danno in testa, Marco Doria, confessa candidamente che non ha mai posseduto un telefono cellulare. Sembra che lo abbia comprato ora, per la campagna elettorale.

Genova, oltre al mugugno, ha un'altra particolarità - unica città in Europa - è riuscita ad aggiudicarsi tutti e tre i bandi lanciati dall'Unione Europa nell’ambito del progetto Smart Cities, il progetto che fa leva sulle ITCs (Information and Communication Technologies) per migliorare la qualità della vita e rendere più ecosostenibile lo sviluppo delle città.


 Seoul. La spesa via cellulare in una stazione della metropolitana 
Sono certo, da inguaribile ottimista, che un sindaco cui dovremo spiegare come si manda un sms rappresenti la guida ideale per trasformare Genova in una Smart City.

Con un tale curriculum non potrà che portare quella ventata di nuove idee, di pensiero parallelo e d’innovazione tecnologica che farà di Genova un immenso laboratorio dove sperimentare nuove tecnologie e idee innovative, trasformandola nella nuova Silicon Valley italiana.

Benvenuti a Genova, smart city.

marzo 31, 2012

Quattro passi sulla Luna

In attesa che il vostro sogno di diventare astronauti si realizzi e possiate sbarcare sulla Luna,  ecco un bel tour guidato, fruibile dalla vostra poltrona preferita, tratto dal sito della Nasa.

Il documentario è arricchito con le coloratissime immagini ottenute con un altimetro laser grazie al quale sono state prodotte le mappe topografiche tridimensionali della Luna.

La ricostruzione 3D è talmente dettagliata che, oltre al punto di atterraggio dell'ultima missione sulla Luna (Apollo 17, 1972), è visibile anche il rover utilizzato dagli astronauti e persino le tracce lasciate dalle sue ruote sulla superficie lunare. Chi ancora dubitasse del fatto che qualcuno è stato sulla Luna trova in questo documentario pane per i suoi denti.




Sempre della stessa serie curata dalla Nasa, vi consiglio questa bellissima ricostruzione dell'evoluzione della Luna.

A chi si ostinasse a non credere che l'uomo è sbarcato sulla Luna consiglio la lettura dell'interessantissimo libro di Paolo Attivissimo Luna? Sì, ci siamo andati, scaricabile integralmente (e gratuitamente) a questo indirizzo.

febbraio 11, 2012

Il mistero svelato del Volo Air France 447

L'impennaggio verticale dell'A330 durante il recupero
La scomparsa in mezzo all’oceano Atlantico, il primo giugno del 2009, del volo Air France 447 diretto da Rio de Janeiro a Parigi con 228 persone a bordo, è rimasta per oltre due anni uno dei grandi misteri dell’aviazione.
Come fu possibile che un aereo come l’Airbus A330, che rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia, si sia potuto all’improvviso inabissare?
Con la scatola nera e i resti dell’aereo sommersi ad oltre 3000 metri nelle profondità dell’Atlantico, gli esperti non poterono altro che avanzare delle ipotesi sulla base dei soli dati a disposizione: una serie di criptiche comunicazioni inviate in automatico dall'ACARS dell'aeromobile, l'Aircraft Communication Addressing and Reporting System, direttamente al centro assistenza in Francia.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti l’aereo era precipitato in seguito a problemi tecnici – il congelamento dei sensori di velocità – che insieme a condizioni climatiche particolarmente severe portarono ad una complessa catena di errori che si concluse con lo schianto. Ma le cose non andarono esattamente così.

Se non fosse stato per il ritrovamento della scatola nera dell’Airbus, avvenuto nell’aprile del 2011, il mistero sarebbe rimasto custodito dagli abissi.

febbraio 08, 2012

La voce dell'Italia

Lo spazio pubblicitario televisivo durante il superbowl è notoriamente lo spazio pubblicitario più caro al mondo, costa la bellezza di 115.000 dollari al secondo; se pensate di rompere il porcellino dove avete accumulato i vostri sudati risparmi per passare alla storia o semplicemente per fare un figurone con gli amici comprando uno o due secondi di spazio televisivo vi devo purtroppo deludere, infatti sembra che la NBC meno di 30 secondi non li venda proprio.

Ma non è certo il tariffario della NBC a far notizia. Quello che invece deve essere parso molto insolito e sicuramente poco comprensibile (nel senso stretto del termine!) alle decine di milioni di telespettatori yankee è stato lo spot – integralmente in italiano - della Fiat 500 Abarth. Una scelta indubbiamente coraggiosa!

Questo è il filmato andato in onda domenica durante il superbowl:


Dopo generazioni di giovani italiani che si sono americanizzati a suon di telefilm americani, mi piace il pensiero di vedere finalmente milioni di statunitensi che iniziano ad italianizzarsi!

L’Italia s’è desta? Viva l’Italia!

febbraio 05, 2012

Lassù, nel silenzio, volevo volare anche io


La nuit de la glisse, letteralmente “La notte della scivolata”, era il titolo di un film documentario che raccoglieva i migliori cortometraggi di sport estremi che avessero un qualche legame con lo scivolare, in senso stretto come lo sci o il surf, o in senso più ampio come il volo.

Era la fine degli anni ottanta quando, ancora adolescente, andai a vedere quel film con un gruppo di amici accomunati dalla passione per il windsurf. Quello che ci spinse al cinema era il desiderio di poter finalmente vedere dei filmati di windsurf girati alle Hawaii; a quel tempo non esisteva né internet né You Tube e riuscire a vedere (almeno su uno schermo!) un windsurf che cavalcava un’onda oceanica era tanto raro quanto forte era l’emozione che procurava in noi.

Ma, con enorme sorpresa, all’uscita dal cinema non fu il windsurf a restare impresso nella mia mente.